giovedì 19 dicembre 2013

Alimentazione casalinga del cane

Alimentazione casalinga del cane
Sotto il termine "alimentazione domestica, o casalinga, del cane" rientra un insieme eterogeneo di modalità nutritive che vanno dall'uso esclusivo di avanzi della tavola, sino all'utilizzo di razioni finemente elaborate per soddisfare i fabbisogni nutrizionali del cane.
Nel modo in cui è classicamente concepita, la razione casalinga è composta da una miscela "carne-riso-carote", arricchita con un filo d'olio, di tanto in tanto con un tuorlo , e talvolta con un complemento vitaminico-minerale specifico. I vari ingredienti possono naturalmente sostituirsi gli uni con gli altri, dal momento che il loro valore nutritivo è grossomodo equivalente. Tuttavia, per non commettere errori, è importante conoscere bene gli alimenti consentiti e quelli da evitare, o da somministrare con parsimonia. Si noti, ad ogni modo, che il cane non è una macchina, ma qualcosa di ben più complicato e vicino alla perfezione; di conseguenza - entro limiti ragionevoli - è perfettamente in grado di adattare il proprio metabolismo al tipo di alimentazione ricevuta. In altre parole, dosare alla perfezione i singoli nutrienti non è poi così importante come vorrebbero farci credere i detrattori dell'alimentazione casalinga, nonché accaniti sostenitori dei mangimi per cani.
Considerata l'oggettiva difficoltà ad interpretare l'etichetta dei pet food, e soprattutto a risalire alla chiara origine delle materie prime, sono ancora molte le persone che preferiscono optare per un'alimentazione di tipo casalingo. Il timore diffuso è che i prodotti industriali possano contenere sostanze dannose per il cane, come additivi (coloranti, aromatizzanti ecc.), materie prime di scarsa qualità o sostanze aggiunte a scopo fraudolento (vedi scandalo melamina). Molti proprietari di cani e gatti, pertanto, rifuggono l'idea di basare l'alimentazione dei propri animali interamente su questi prodotti "artificiosi", quindi privi di ogni connotato che li possa rendere autentici, naturali e "vivi". Non dobbiamo poi dimenticare il diffuso e non certo infondato timore che gli scarti della macellazione e dei cereali, non adatti all'alimentazione umana (interiora, ossa, cartilagini, grassi irranciditi, parti malate, derrate cerealicole contaminate da micotossine ecc.), vengano in qualche modo riciclati nella produzione dei pet food.
In definitiva, il cibo industriale per cani suscita molti dubbi al consumatore medio, persino a quello che vi ricorre sistematicamente per esigenze di tempo, praticità ed economicità.

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